Stefano Accorsi al LAC con “Azul” di Daniele Finzi Pasca

Stefano Accorsi in “Azul”. © Viviana Cangialosi – Compagnia Finzi Pasca

Stefano Accorsi sarà ospite del LAC da giovedì 2 a domenica 5 febbraio (Gio-Sa ore 20.30, Do ore 18) protagonista di Azul. Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor, spettacolo in cui è diretto da Daniele Finzi Pasca che è anche autore del testo.

In una città in cui il gioco del pallone è febbre, amore e passione, quattro amici fanno i conti con le loro rispettive vite e, facendo affiorare ricordi, provano a ricostruire la serenità che sembra perduta. Nella loro semplicità, i quattro amici condividono un’antica amicizia e la passione folle per la squadra del cuore. Sono fatti di materia semplice come il pane, ma la domenica, allo stadio, si fanno travolgere da una furia che ogni volta li spazza e sconquassa. C’è gioia, amarezza, ironia e tanta voglia di sorridere mentre evocano le vittorie, i momenti di estasi, le sconfitte e le tragedie che hanno condiviso negli anni. Azul racconta la storia di persone semplici, che condividono un’amicizia inossidabile che li aiuta ad affrontare le difficoltà della vita.

«Ho sempre raccontato storie di personaggi carichi di umanità, fragili e trasognati – afferma Daniele Finzi Pasca – Il mio teatro è costruito riproducendo il linguaggio dei sogni. Procede per allusioni, associazioni di idee. I ricordi emergono come bollicine che tornano a galla in una bibita che ammazza la sete nelle giornate di caldo fuoco. Cerco di costruire immagini rarefatte, sospese in un tempo inventato, leggero. Amo i colpi di scena, i finali a sorpresa, le macchine teatrali, la magia e l’illusione. Sono cresciuto nel mondo del teatro e poi sono stato rapito dai grandi eventi: spettacoli monumentali per il Cirque du Soleil, Cerimonie Olimpiche. Però, ogni volta che ritrovo l’odore e il sapore della scena, mi sembra di tornare a casa e di riscoprire le mie radici. Credo siano clown i personaggi che popolano le mie storie dato che sussurrano, inciampano, ridono e si commuovono. Sono fatti di cristallo, di burro e di zucchero e con un colpo di vento si trasformano in giganti. Ho avuto la fortuna di incontrare Stefano Accorsi, Luciano Scarpa, Sasà Piedepalumbo e Luigi Sigillo, attori carichi di umanità, mestiere e passione. Con loro è stato facile dare vita a questa piccola rapsodia dedicata a quanti non si danno mai per vinti».