L’avevo desiderato questo viaggio da quando, nel gennaio del 2020, ero salita sul Glacier Express, come vi avevo raccontato a suo tempo (v. Tra i più affascinanti percorsi ferroviari di montagna). Questo treno infatti prese il nome proprio dal ghiacciaio del Rodano che si trovava lungo l’originale e affascinante tratta ferroviaria percorsa fino al 1981 e che poi venne tagliata fuori dalla nuova linea.
Ma iniziamo da una storia che arriva da molto lontano. Uno dei passi più alti delle Alpi (2429 m) fu attraversato da colonne di muli, prima, poi le diligenze fin dal 1866, quindi le autopostali e le automobili, dal 1921. Le prime concessioni per la costruzione di una ferrovia, attraverso le alte zone del passo del Furka e dell’Oberalp, vennero rilasciate il 21 luglio 1907 per la tratta Briga-Gletsch. Le locomotive a vapore della DFB furono costruite dal 1906 al 1924. La linea fu attivata il 3 Luglio 1926. Ma la difficoltà dei collegamenti permaneva nel periodo invernale a causa dell’ascesa fino ai 2000 metri dei valichi e imponeva la chiusura stagionale del tratto intermedio con lo smontaggio del ponte Steffenbach (creato mobile proprio per sostituire quello in muratura con la sua regolare distruzione) e la chiusura dei portali di alcune gallerie per proteggerli dalle frequenti valanghe. Negli anni ’60 la tragedia (sui cui tornerò più avanti), una slavina precipitata sopra Gletsch distrusse la locomotiva HG 3/4 Nr. 10.
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