Teatro

“Supersocrates”, la nuova produzione di Cambusa Teatro

Venerdì 13 marzo debutta in prima assoluta, Supersocrates: la nuova produzione di Cambusa Teatro (Piazza G. Pedrazzini 12, Locarno), di e con Eleonora Spezi e Matteo Salimbeni (Teatro Elettrodomestico). Lo spettacolo sarà in scena al Cambusa Teatro fino a domenica 15 marzo. Lo spettacolo, realizzato in coproduzione con Atto due, racconta con originalità e ironia la storia di Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, il “Tacco di Dio”. Medico, filosofo, stella del calcio mondiale e protagonista del più grande esperimento sociologico della storia del pallone: la “Democracia Corinthiana”. «Il progetto non è il primo legato al mondo dello sport», sottolinea il Presidente di Cambusa Teatro, Leonardo Modena: «già nel 2011 Cambusa Teatro ha portato in scena i calciatori dell’associazione calcio Bellinzona, squadra che militava nella lega nazionale A, con uno spettacolo che era riuscito a sostituire i passaggi di palla con scambi di battute, interpretato e scritto dagli stessi “calcia-attori” con testi tratti dalla Tempesta di Shakespeare».

 

Lo spettacolo

«Cosa diavolo c’entra il calcio con la democrazia?», gridò il generale. Un cronista decisamente fuori moda e la sua appassionata collega giocano con la storia di Sócrates, centrocampista dal tiro potente e preciso, uno dei calciatori più radicali della sua generazione, filosofo, icona del calcio degli anni ’70 e ‘80. Calciatore per talento naturale, laureato in pediatria, Sócrates nacque nel 1954, in un paese che di lì a breve avrebbe conosciuto la terribile dittatura militare dei Gorillas. Suo padre, autodidatta, riempiva la casa di libri, proibiti sotto dittatura, e leggeva; leggeva tantissimo, soprattutto di filosofia antica. Da qui il nome ai figli, Sócrates, Sostenes e Sofocles. Da qui anche la formazione etico-politica del futuro calciatore, che negli anni del golpe leggeva Platone, Machiavelli e Hobbes. Indeciso per parecchio tempo se seguire la strada della medicina o quella del calcio, Sócrates prende vita sulla scena con lo stile e la poetica inconfondibile dei due autori del Teatro Elettrodomestico. Tra marionette, petardi e una telecronaca surreale, Socrates e la sua squadra, il Corinthians di São Paulo, ci raccontano la nascita, la vita e la morte di un’irripetibile utopia democratica.

Lo sfondo è quello di uno scalcinato studio televisivo che manda in onda il programma Supersocrates. I due attori-artigiani raccontano, con parole, immagini e marionette, la storia della grande avventura della “Democracia Corinthiana”, la squadra di calcio che cambia nome e si trasforma in un’autogestione a tutti gli effetti. Un’utopia, un sogno, quello di trasformare una squadra da sistema gerarchico a modello democratico, in cui le decisioni grandi e piccole venivano prese all’unanimità, dove ognuno aveva diritto al voto e il voto dell’allenatore valeva quanto quello del massaggiatore. Nel 1984 Sócrates parlò davanti a un milione e mezzo di persone, promettendo che sarebbe rimasto in Brasile se fosse passato un referendum che ristabilisse libere elezioni presidenziali. «Se il prossimo presidente del Brasile non verrà eletto direttamente dal popolo ma dal parlamento come vuole la dittatura, andrò a giocare in una squadra europea». Il referendum non passò, l’esperienza della “Democracia Corinthiana” si concluse e Sócrates andò alla Fiorentina.

Nel racconto, divertente e appassionato, non mancano colpi di scena, fino a che la marionetta del Doutore quelle dei suoi compagni dribbleranno gli avversari e il regime. In scena maschere, fuochi d’artificio e samba in un’atmosfera da stadio che raggiunge gli spettatori, chiamati sul finale ad essere una vera e propria tifoseria. Il cronista (Matteo Salimbeni) è uno di quelli che si scaldano, che non riescono a camuffare le proprie predilezioni né emozioni, anche se il campo da calcio è un Subbuteo e la sua postazione è più di legno che digitale. La sua collega (Eleonora Spezi) è un’entusiasta burattinaia, devota alla causa democratica, che lo affiancherà con marionette e popcorn. Gli ospiti speciali di Supersocrates sono Dio e il Pallone, che aiuteranno il racconto di questa storia realmente accaduta e che la renderanno ancora più incredibile. Per il pubblico non tifare “Democracia Corinthiana” sarà praticamente impossibile

 

Biografie

Eleonora Spezi, nata in Belgio, si è diplomata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Firenze e nel 2006 si è trasferita a Praga dove ha lavorato con la compagnia di marionette Karromato e con i Fratelli Forman per gli spettacoli Dobre Placena Prochazka, Obludarium e Rusalka. In seguito ha lavorato per lo studio d’animazione in stopmotion Hafan Film di Jan Balej. Dal 2011 è tornata in Italia dove collabora con il Centro Culturale Funaro di Pistoia, la compagnia Gli Omini, il Side Kunst Cirque e prosegue la sua attività di marionettista con i Fratelli Forman per lo spettacolo Aladin. Nel 2017 ha cominciato a collaborare con il registra Roberto Magro.

Matteo Salimbeni, si è diplomato all’Accademia Paolo Grassi di Milano. È drammaturgo e autore di opere di prosa e lirica tra cui: Nabuccolo e The little Sweep per la regia di Federico Grazzini, Harvest (di Manjula Padmanhaban) di cui ha curato adattamento e regia con Fulvio Vanacore. Ha scritto L’ascensione di Roberto Baggio con Vanni Santoni (Mattioli, 2011), e le sceneggiature Bathrooms di Lorenzo Bechi. È stato fondatore della rivista Mostro della compagnia Expo Teatro e, con Michelangelo Zeno, del sito Zenobattaglia – il primo dizionario di youtube. È fondatore e drammaturgo del collettivo teatrale Snaporaz con cui porta avanti il progetto multidisciplinare Heartbreak Hotel.

 

Informazioni

Lo spettacolo debutterà al Cambusa Teatro venerdì 13 marzo alle ore 20.30; le repliche sono previste sabato 14 marzo, sempre alle ore 20.30, e domenica 15 marzo alle 17.00.

Lo spettacolo ha una durata di 1 ora. Per info e prenotazioni: info@cambusateatro.com | www.cambusateatro.com

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