L’Istituto materiali e costruzioni e il Corso di laurea in Conservazione e restauro della SUPSI invitano tutti gli interessati ad assistere alla presentazione online del libro Carlo Scarpa. Casa Zentner a Zurigo: una villa italiana in Svizzera edito da Electaarchitettura, e dedicato alla storia dell’unico edificio realizzato fuori dall’Italia da Carlo Scarpa. Lunedì 25 maggio, alle ore 18.00, Francesco Dal Co dialogherà con gli autori del libro Roberta Martinis, Giacinta Jean e Davide Fornari. Per seguire questo incontro online è sufficiente collegarsi al seguente link.
Casa Zentner viene ideata e costruita tra il 1963 e il 1969 per Savina e René Zentner. Savina Rizzi, ben introdotta nel mondo dell’architettura e collezionista d’arte, è tra le più assidue committenti di Carlo Scarpa dagli anni Cinquanta, quando inizia a seguire suo marito Angelo Masieri e Frank Lloyd Wright, incaricato di progettare la loro casa su Canal Grande a Venezia. Dopo la prematura scomparsa di Masieri, Savina assegna a Scarpa diversi incarichi, tra cui quello per la villa sulle colline di Zurigo che si distingue in modo deciso dal contesto delle dimore circostanti, per linguaggio, forme e materiali. Per Savina, Carlo Scarpa ricrea un atlante della memoria allestito da maestranze veneziane, scandito da spazi ed elementi progettati fino alla scala più minuta, in un continuo rimando tra architettura, design e arte, che la rende un’opera d’arte totale. Casa Zentner rappresenta un’eccezione tra le opere di Scarpa per la costanza con la quale egli segue l’arco della sua progettazione, coadiuvato dall’architetto svizzero Theo Senn.
Di questo processo danno conto i numerosi documenti che hanno permesso di ricostruire una microstoria dell’edificio: i disegni conservati nell’Archivio Carlo Scarpa; la corrispondenza e la contabilità ordinate da René Zentner; le testimonianze orali di coloro che hanno vissuto nella casa o hanno frequentato lo studio di Scarpa in quegli anni. La villa, che è sempre stata abitata dai suoi committenti e mai modificata, rappresenta dunque una testimonianza culturale e materiale di valore eccezionale, mai studiata prima.