“Sur l’Adamant” in anteprima al Film Festival Diritti Umani
Il Film Festival Diritti Umani Lugano compie dieci anni e festeggia questo importante traguardo con undici giorni di programmazione (dal 19 al 29 ottobre 2023) e con il lancio della prima edizione di un Concorso internazionale di lungometraggi. Anche quest’anno, la kermesse si svolgerà nella storica sala del Cinema Corso, affiancata dal Cinema Iride come seconda sala; a questa si aggiunge, per la prima volta, il Lux – Art House di Massagno.
Il programma per il decimo anniversario sarà ancora più ricco: oltre alle proiezioni cinematografiche e agli incontri con le autrici e gli autori, il festival offrirà anche mostre, eventi off e altre iniziative culturali per approfondire le tematiche dei film. Ritorneranno inoltre, come da tradizione, le proiezioni in orario scolastico per le studentesse e gli studenti, e i film dedicati ai temi dei diritti umani, con ospiti internazionali e locali: fondazioni, ONG, e testimoni di vicende importanti racconteranno il loro punto di vista e le loro esperienze.
In particolare, la decima edizione del festival, sempre sotto la direzione di Antonio Prata e la presidenza di Roberto Pomari, accoglierà la proiezione, fuori concorso e in anteprima ticinese, di Sur l’Adamant di Nicolas Philibert. Il film, premiato con l’Orso d’Oro a Berlino 2023, racconta con la delicatezza la vita in un battello galleggiante, ormeggiato sulla Senna, che ospita adulti affetti da disturbi mentali. Il documentario diventa così la voce delle persone fragili, consentendo loro di esprimere disagi e aspettative, e ci svela il forte impegno svolto dall’équipe del centro. Un film che ribalta l’immagine di “invisibilità” delle persone con disturbi mentali, spesso ritratte in modo disumanizzante.
Per quanto riguarda infine le iscrizioni per il primo Concorso internazionale di lungometraggi, c’è stato un ottimo riscontro: sono stati proposti oltre 80 film, tra documentari di finzione e di animazione. Otto di questi, dopo la selezione, concorreranno per il Premio della giuria e per il Premio del pubblico, oltre a un riconoscimento speciale che verrà assegnato da un’ONG. I premi saranno conferiti alle opere che si saranno distinte per la loro eccellenza cinematografica e la loro capacità di affrontare tematiche fondamentali legate ai diritti umani. Un concorso, questo, che vuole alimentare la necessità di espressione e di denuncia, invitando il pubblico a essere parte attiva del processo di cambiamento e a contribuire per la costruzione di un mondo più equo, inclusivo e rispettoso dei diritti di tutti.
«Siamo davvero entusiasti dell’ottima risposta da parte di autrici e autori, produzioni e distribuzioni internazionali che in queste settimane hanno iscritto i loro film al primo concorso del FFDUL», afferma il direttore del festival Antonio Prata: «Abbiamo ricevuto, infatti, lavori provenienti da ogni parte del mondo; da paesi e realtà in cui il cinema ha un suo mercato, fino a film di paesi in cui il concetto di industria cinematografica si sta appena sviluppando oppure nemmeno esiste ma che presentano tutti una forte carica comunicativa». «È una ricerca», aggiunge Antonio Prata, «che ci spinge a scoprire luoghi, storie e linguaggi davvero molto diversi tra loro e che, con il dovuto equilibrio, cercheremo di avvicinare nel miglior programma possibile».
Tutte le informazioni sul sito del FFDUL.