Ho iniziato solo qualche settimana fa a inviare alcuni miei testi e disegni (“galligrafie”) a L’Osservatore. Anche perché conosco bene e stimo per la sua grande professionalità Manuela Camponovo fin dai tempi del Giornale del Popolo. Ora la direzione di questo aperto e promettente giovane giornale online mi offre la possibilità di tenere una rubrica fissa, dandole però un nome. Ho pensato tutta una notte: si dice che porti consiglio. Per finire, per vari motivi, ho scartato tutto ciò che finisce in orio, come osservatorio, consultorio, provocatorio… Anche se per un momento quel provocatorio mi è sembrato interessante, oltre che come aggettivo, anche come sostantivo. Ma poi ho fatto scorrere altre ipotesi: controcanto, contropelo, contropotere… Nomi che mi sembrava potessero funzionare come chiave di lettura per ciò che vado scrivendo in un mondo ormai quasi completamente soggiogato dal “pensiero unico”, se non addirittura dal “non pensiero”. Ma questo mondo non è forse rimasto con un solo coro, anche se ogni corista canta (o non canta) per conto suo? Allora – mi son detto – stiamocene fuori da questo maledetto coro. Così ho deciso per: fuori dal coro.
Più passano gli anni, più invecchio, e più mi piace, oltre che disegnare – anche – scrivere. Naturalmente da dilettante. Scrivere comunque mi sembra aiuti a pensare: a ragionare e dare ordine alle proprie idee, ai propri fantasmi. Provocando magari qualche spirito, qualche “angolo” rimasto ottuso. Soprattutto oggi che di idee mi sembra ne circolino poche, e per di più confuse. Naturalmente con il disegno (la grafica pubblicitaria e informativa) ho potuto per fortuna vivere dignitosamente – io e la mia famiglia – almeno fino all’avvento del digitale. Poi quasi nulla… A volte mi chiedo come facciano a vivere oggi molti giovani, anche capaci e volonterosi nel mondo dei mass media. A meno che non vengano assunti dai “programmi occupazionali” della SSR.
Io, da circa vent’anni mi dedico quasi esclusivamente a opere su carta non di committenza: calligrafie, disegni, pitture, illustrazioni. Sono già contento se qualche persona si interessa a ciò che faccio venendomi a trovare. Basta un colpo di telefono: 091 606 28 36. Per il resto penso sia cosa buona e saggia riuscire ancora alla mia età a resistere e com–battere. Qualche volta pure indignandosi.
Orio Galli