Riprende la programmazione culturale al Teatrino di Palazzo Grassi a Venezia, con tanti appuntamenti dedicati alla tra letteratura, fotografia, cinema e video-arte; tra cui tutti gratuiti e aperti al pubblico.
Ecco i prossimi incontri:
Letteratura
Una nuova serie di appuntamenti organizzati in collaborazione con la libreria MarcoPolo di Venezia. Il primo incontro è previsto per giovedì 24 settembre insieme all’autore, lo scrittore e giornalista, Michele Masneri per la presentazione del libro di recente pubblicazione e grande successo Steve Jobs non abita più qui (Adelphi, 2020).
L’opera si compone di incursioni di varia natura nella società sorta alle porte di San Francisco, delle sue ossessioni, rituali e complessità. Ne deriva un ritratto affascinato e colloquiale della Silicon Vallery, come emblema della California del nostro secolo: una roccaforte liberale e progressista in netto contrasto con il resto degli “States”. Una terra che è nella sua genetica il futuro, la culla della rivoluzione digitale, in cui persistono numerosi cortocircuiti culturali.
Laboratorio per tutti
Tornano i Laboratori per tutti! lo speciale format, aperto a chiunque lo desideri dagli 8 anni in su, che permette di sviluppare spazi di riflessione poetica, attraverso delle attività strutturate intorno a un tema specifico, curate da ospiti d’eccezione ogni volta diversi.
Il primo atelier di questo nuovo ciclo che avrà luogo sabato 26 settembre alle 15.00, al Teatrino di Palazzo Grassi, è Fender, a cura di Roberta Albiero e Marco Cappelletti. Le attività proposte prevedono l’utilizzo del mezzo fotografico per riformulare il concetto di “distanziamento” a partire dall’idea di “fender” o “parabordo”, inteso come strumento per creare degli spazi di distanza, ma anche come luogo in cui simbolicamente si avvia una relazione.
L’atelier si struttura in tre momenti: l’introduzione generale nell’auditorium del Teatrino e poi l’uscita tra le strade di Venezia, dove i partecipanti potranno realizzare i loro scatti, affiancati dai due tutor; infine, tutti nel foyer del Teatrino per la revisione delle fotografie realizzate e per stampare quelle scelte insieme ai curatori.
La partecipazione è gratuita, ma è richiesta la prenotazione. I partecipanti sono invitati a portare con sé il proprio smartphone, oltre a indossare capi d’abbigliamento neri.
Cinema e video-arte
Per il settimo anno consecutivo, Palazzo Grassi rinnova l’invito a Lo schermo dell’arte – progetto unico dedicato alle molteplici interazioni tra cinema e arte contemporanea, diretto da Silvia Lucchesi – giunto nello scorso novembre 2019 al suo dodicesimo anno di attività.
La rassegna fiorentina porta a Venezia un programma di 9 titoli, firmati da importanti video-artisti e filmmaker internazionali, dedicati al mondo dell’arte e selezionati insieme a Palazzo Grassi come ormai da tradizione, sin dalla prima collaborazione nel 2014.
Lunedì 28 settembre, dalle 18.30, il primo film in cartellone è il documentario di Alessandra Galletta, Ettore Spalletti (Italia, 2019, 89’), dedicato al maestro recentemente scomparso. L’opera costituisce una preziosa testimonianza della vita e della pratica di un artista lontano dai clamori dei palcoscenici del sistema, che ha lasciato un contributo fondamentale all’arte contemporanea grazie alla sua indagine sulla luce e il colore, tanto in pittura, quanto in scultura. A seguire alle 20.15, la proiezione di Putin’s Happy di Jeremy Deller (Regno Unito, 2019, 40’), un film che racconta le istanze xenofobe, l’isolazionismo e il patriottismo che hanno alimentato la scelta della Gran Bretagna di uscire dall’Unione Europea.
Martedì 29 settembre si parte sempre alle 18.30 con The Proposal di Jill Magid (Stati Uniti, 2018, 82’), che ripercorre la complessa vicenda della realizzazione di un progetto della regista che sarebbe dovuto confluire nella mostra dedicata all’architetto messicano Luis Barragàn. Segue alle 20.10 il film dedicato all’artista e mistica svedese Hilma Af Klint (1862 – 1944), tra i primi artisti ad aver introdotto l’astrazione in pittura al principio del XX Secolo. Beyond the Visible. Hilma af Klint di Halina Dyrschka (Germania, 2019, 93’) restituisce visibilità a un’artista dimenticata, malgrado il ruolo di primissimo piano avuto nell’evoluzione storico artistica, che per la prima volta viene raccontata attraverso la finzione cinematografica.
Mercoledì 30 settembre la rassegna prosegue al Teatrino con il film che indaga la pratica dell’artista Olafur Eliasson (1967), Olafur Eliasson: Miracles of Rare Device di John O’Rourke (Regno Unito, 2019, 61’), a partire dalla preparazione della sua nuova mostra personale, Real Life, alla Tate Modern. Dalle 19.45, protagonista dello schermo è il duo artistico MASBEDO, composto da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, con Welcome Palermo (Italia, 2018-2019, 75’). Il film è l’evoluzione formale e narrativa del progetto “Videomobile”, l’articolata installazione multicanale dedicata al rapporto tra Palermo e il cinema e concepita dagli artisti nel 2018 in occasione di Manifesta 12 Palermo.
Giovedì 1 ottobre, conclude la rassegna la visione di tre titoli. Il primo film della giornata, parte alle 18.30, si tratta dell’opera video del collettivo inglese, candidato al Turner Prize 2018, Forensic Architecture rappresentato dalla proiezione di Triple-Chaser (Regno Unito, 2019, 11’), opera che prende nome da un tipo di granata contenente gas lacrimogeno. Il film si basa sulla ricerca delle granate a partire dall’analisi di un ampio numero di immagini online, condotta tramite una speciale tecnologia digitale.
Si continua con Walled Unwalled di Lawrence Abu Hamdan (Germania, Libano, 2018, 21’), video-performance realizzata a Berlino nella ex stazione radiofonica della Germania dell’Est che si interroga su come il suono sia percepito dall’orecchio umano quando chi ascolta si trova oltre una barriera fisica. Per farlo, l’artista, tra i quattro vincitori del Turner Prize 2019, analizza 3 celebri casi giudiziari, tra cui quello molto noto dell’atleta Oscar Pistorius.
L’ultimo film in programma è Barbara Rubin and the Exploding NY Underground di Chuck Smith (Stati Uniti, 2018, 78’), che riporta in luce la vicenda umana e professionale dell’artista, filmmaker e performer americana Barbara Rubin (1945 – 1980), attraverso un fondo epistolare conservato dall’amico e cineasta Jonas Mekas.
Tutti gli appuntamenti del Teatrino sono a ingresso libero sino a esaurimento posti; inoltre, gli eventi sono comunicati e costantemente aggiornati sul sito di Palazzo Grassi alla voce “Eventi”.