In ambito culturale ci sono degli appuntamenti fissi, ogni anno, una fedeltà e una ricorrenza che non sono mai routine e che la pandemia può avere modificato nella programmazione ma non cancellato del tutto, annullato. Uno di questi è il Festival internazionale delle marionette, giunto quest’anno alla 39° edizione, quindi si prepara ai festeggiamenti del quarantesimo dell’anno prossimo, che sancisce la sua straordinaria longevità, più di ogni altra rassegna. Vitalità, pur nei necessari cambiamenti d’impostazione, ai quali Michel Poletti, colui che l’ha inventato nel ’79 (insieme alla moglie, oggi scomparsa) non manca di fare riferimento, nel passaggio dai grandi spettacoli serali e per adulti del San Materno, all’epoca delle rappresentazioni per bambini e famiglie, come di fatto è quella attuale.
Il ritrovo questa mattina è stato al Museo delle Marionette, “per curiosi e sognatori di ogni età”, il nuovo spazio intimo ma non meno significativo, realizzato grazie alla Città di Lugano. E, ad introduzione della conferenza stampa, Claudio Chiapparino, direttore della Divisione Eventi e Congressi, ha sottolineato come questo appoggio vada nella direzione di un sostegno alle realtà locali, a costituire quel legame tra il territorio e un pubblico sempre attento. Un riconoscimento, non sempre dato in chiave politica, annotiamo, al lavoro e allo sforzo di artisti meno “appariscenti” ma la cui qualità è attestata dal loro stesso percorso.
Il tanto contestato pass alla fine permette di tornare ad una capienza normale dei teatri e questo è un bene per tutti, per gli organizzatori ma anche per la platea famigliare di questa manifestazione che non vuole vedere bambini uscire delusi perché non hanno trovato posto. Il Festival è stato presentato da Michel Poletti raggruppando l’offerta, quattordici spettacoli, dal 16 ottobre al 7 novembre, al Teatro Foce di Lugano, per tematiche e tecniche. C’è la tradizione e più tradizione di così, quella ottocentesca del teatro dei pupi che con le sue pesanti e sferraglianti marionette, una stanga e pochi fili, mette in scena sempre e solo le vicende del ciclo di Carlo Magno, paladini, Orlando in testa, battaglie e l’amore conteso di Angelica, una tradizione che oggi si concentra in Sicilia e si esprime orgogliosamente in lingua. Ecco dunque l’apertura con il chilometrico titolo La terribile e spietata battaglia tra Orlando e Rinaldo per amore della bella Angelica (Teatroggi – Opera dei pupi siciliani, 16 ottobre, ore 15). Non mancano le tecniche delle marionette mosse dai fili (Camminando sotto i fili della sarda Nadia Imperio, domenica 7 novembre, ore 11) e quella delle ombre: qui ritroviamo Drew Colby che gioca con la proiezione della sua stessa ombra, una sagoma che partecipa allo spettacolo, infatti, intitolato: My shadow and me (24 ottobre, ore 11); un altro sofisticato spettacolo è Mangiafuoco, Pinocchio e… del Teatro Le Giravolte (7 novembre, ore 16).
Conosciamo già l’argentina Veronica Gonzalez e Il cabaret dei piedi con la carrellata di bizzarri personaggi, nati dai trucchi e vestimenti di gambe, ginocchia e, appunto, piedi (24 ottobre, ore 16). Una nuova versione de Il carnevale degli animali, proposta da Federico Pieri che rinnova il classico, mescolando tecniche e fantasie inventive (17 ottobre, ore 16). Ovviamente l’incontro con le fiabe, declinate nelle più differenti metodologie narrative e tecniche: Le penne dell’orco, Teatro delle dodici lune (23 ottobre, ore 15), Storie mannare (Laboratorio del Mago, 27 ottobre, ore 15), Favole di animali (Teatro dell’erbe matta, 31 ottobre, ore 16). E lo spazio dedicato ai più piccoli, un classico come Il topo di campagna e il topo di città del Teatro Glug, chi segue il festival riconoscerà la fedeltà di diverse compagnie (17 ottobre, ore 11); Lucia Osellieri con I segreti degli gnomi (20 ottobre ore 15), I tre porcellini con la marionettista ucraina Christina Boukova del Koekla che già ci aveva deliziato con la sua talpa (6 novembre, ore 15), Il sogno di un burattino con un maestro della narrazione e della poesia come Gino Balestrino (31 ottobre, ore 11). Ci sarà anche quello che viene definito progetto transcantonale, la versione de Il piccolo principe che ha debuttato in Bregaglia, una produzione commissionata a Michel Poletti dalla Pro Grigioni con le marionette realizzate da Piero del Bondio e poi adattate dallo stesso Poletti, insieme al testo per rendere il tutto teatralmente fruibile. A Lugano, con lo stesso Poletti nella parte dell’aviatore e Margherita Coldesina come narratrice, musica a cura di Lucia Bassetti, movimento del Teatro dell’Es, andrà in scena il 4 novembre alle ore 17 e 19. Nell’ambito del Festival si potrà visitare la nuova mostra del Museo, con le marionette storiche di Zanella; un luogo, quello di Viale Cassarate, che sta riscontrando un buon successo di pubblico, un sogno realizzato per l’artista, anche se non così in grande come avrebbe voluto, ma le richieste sono sempre numerose, dalle scuole, dalle famiglie. E questo è importante, il viaggio continua.
Informazioni: www.palco.ch
Manuela Camponovo