I tanti viaggiatori in transito alla stazione di Lugano sono stati accolti, venerdì sera, dalla performance di apertura di Ticino in danza. Tre soste nella transitorietà di Macondo Danza (CH) ha saputo stupire gli spettatori estemporanei con forza ed eleganza. Il movimento delle due danzatrici ha accompagnato il suono naturale della stazione, regalando un tocco d’arte. Le brave Anna Keller e Viola Poggiali hanno danzato un viaggio simbolico tra i luoghi: il rettilineo di un sottopassaggio, il digradare di una scalinata, lo spazio aperto dell’atrio incontrando sguardi curiosi, stupiti e piacevolmente attenti.
«È stata una settima edizione ricca e perché no anche di colpi di scena – racconta la direttrice Alessia Della Casa – che ci ha visti presenti in luoghi simbolo della quotidianità, ma anche della creatività ticinese. Il pubblico ha risposto con entusiasmo. Siamo soddisfatti. L’intento di Ticino in danza è quello di portare al pubblico la danza contemporanea, e possiamo dire di aver davvero saputo incontrare l’interesse di un pubblico ampio ed eterogeneo».
Ma è con la Dancewalk, dell’artista Foofwa d’Imobilité che, grazie allo scenografico e simbolico gomitolo di lana rossa, sapientemente ideato e realizzato da Ilija Luginbühl della compagnia Trickster-p, la danza portata nel quotidiano ha saputo davvero farsi notare. Un filo lungo ben 16 km che ha accompagnato la performance e il pubblico attraversando i luoghi da Stabio fino a Riva San Vitale. Un filo simbolo del viaggio, dell’unione tra i territori e tra le genti. Un segnale sicuramente tangibile che “non fa perdere il filo”, così come notato da un simpatico osservatore. E l’attenzione a questa passeggiata danzata è stata tanta e non solo per chi ha percorso a piedi il Parco del Laveggio, ma anche per chi, semplicemente, ha trovato il filo rosso per la strada, sui sentieri, nei prati. E non è mancato anche un po’ di allarmismo per questo inatteso fil rouge che è stato seguito, come fosse il filo d’Arianna, anche da una pattuglia della Polizia Comunale di Mendrisio. Un pezzo di strada è stato fatto anche da due spettatrici quanto meno insolite: la pecora Itaca e il suo agnellino della Pro Specie Rara, dove la Dancewalk ha fatto tappa.
Un progetto eco-culturale che ha messo in evidenza la bontà di una mobilità lenta e della meraviglia dei nostri luoghi. Un’idea che è stata accolta anche dall’Associazione Cittadini per il territorio e dal Museo Vincenzo Vela di Ligornetto che hanno collaborato fattivamente alla realizzazione della Dancewalk.
Altrettanto suggestive le serate al Chiostro dei Serviti di Mendrisio e alla Fondazione Claudia Lombardi per il teatro, dove hanno trovato casa due momenti di grande intensità. Minority Party AiEP – Ariella Vidach Avventure in Elicottero Prodotti ci ha interrogati su cosa significhi nell’era delle nuove cittadinanze e della globalizzazione la coreografia contemporanea, mentre SPÓROS di Roberto Mucchiut e Elena Boillat, una prima tappa del loro work in progress che si è concentrata sul significato di nascita di un organismo.