Viaggiare in treno, l’ho scritto più volte, è anche immergersi, alla giusta velocità, nel paesaggio e il paesaggio che si attraversa ha i suoi punti di riferimento quando l’itinerario è percorso più volte. Lo vedevo, rasente la ferrovia, monumentale e famigliare presenza, con la sua scritta storica. Al ritorno dai viaggi m’indicava l’arrivo imminente. Insieme a tante altre immagini scomparse o dismesse che si affacciavano al finestrino lungo i binari: La Romantica, la settecentesca Villa Galli di Melide, demolita nel 2013 tra le polemiche, di cui resta solo l’insegna, il Collegio don Bosco (a cui accennerò più avanti). Ora stringe il cuore guardando lo scheletro incenerito, le macerie sulle quali subito si è iniziato a lavorare. Sto evocando naturalmente il Mulino di Maroggia e il violento incendio che lo scorso 23 novembre lo ha distrutto in gran parte. Fondato verso la fine dell’800 da Michael Stadlin, ebbe anche un suo binario privato che lo collegava alla linea ferroviaria e iniziò l’attività nel 1924, con successivi sviluppi edilizi e ammodernamenti. Macinava 50 tonnellate di grano al giorno con 40 varietà di farina destinate all’industria alimentare, ai negozi, panetterie, pasticcerie, pizzerie. Un pezzo di storia che se ne è andata, almeno come costruzione d’epoca.
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