Gli eventi di Butler, la convention di Milwaukee che lo ha messianicamente incoronato candidato repubblicano e il comizio in Michigan hanno dato a Donald Trump una sicurezza notevole in vista delle elezioni presidenziali. Il tycoon ha così riconfermato il supporto dell’America sotterranea. Quella che si sente sconfitta, che vuole un leader – parole sue – dittatore «solo per un giorno». Quella che non ha mai digerito Barack Obama alla Casa Bianca. Che si vuole affidare ad una destra eversiva, reazionaria e bigotta. Che ancora meno vorrebbe Kamala Harris per riserve a sfondo razziale e misoginia annessa. Il tutto condito dai soliti elogi agli autocrati che Trump ha sempre preferito agli alleati europei. Dal Michigan Trump si è scatenato – Nancy Pelosi una «pazza come una cimice» – elogiando Vladimir Putin e Xi Jinping («molto intelligenti, molto tosti»), Viktor Orbán («un tipo duro»).
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