Commento

Trump e la presidenza imperiale

Si è tenuta lunedì scorso al chiuso, in quel Campidoglio che aveva ordinato di assaltare ai suoi ultras quattro anni or sono per impedire il passaggio democratico e pacifico di poteri che Donald Trump si è insediato come quarantasettesimo presidente degli Stati Uniti. Una cerimonia analoga per via delle rigide temperature era toccata quarant’anni fa, quando Ronald Reagan giurò per il suo secondo mandato. «La mia vita è stata salvata da Dio affinché io faccia di nuovo grande l’America», ha affermato Trump alla Rotunda. Non una rivoluzione, dunque, ma una restaurazione del suo “buongoverno”. Al via, dunque, quella che il magnate definisce “età dell’oro”. Passaggio pacifico, sì, ma solo perché Trump ha vinto. Avesse perso, possiamo solo immaginare l’inferno che avrebbe scatenato. L’insediamento di Trump II è diverso dal primo: non deve più conquistare la capitale; è già sua. Il Partito Repubblicano è suo vassallo, il Partito Democratico è traumatizzato.

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