di Manuela Camponovo
Pubblico numeroso ed entusiasta questa mattina al Teatro Foce. Il secondo appuntamento del Festival delle Marionette aveva come protagonisti I musicanti di Brema nell’allestimento del toscano Teatro Glug. La coppia di marionettisti ha realizzato una colorata “baracca” e pupazzi che seguono una iconografia piuttosto classica, utilizzando effetti comici nei dialoghi, ad esempio i qui pro quo nei quali cade il cane sordo. Introdotta da un gufo narrante, la fiaba prevede i quattro animali della tradizione, anziani, resi inutili per l’utilizzazione umana, l’asino inabile al lavoro che rischia una brutta fine, il cane da caccia che non ha più né occhi né fiuto acuti, scacciato dal suo padrone, come la gatta, stanca di acchiappare i topi e il gallo che, non cantando più all’alba, preferendo dormire, fugge per non finire in pentola. Si incontrano e, sollecitati dall’asino, decidono di mettersi insieme per formare un’orchestrina, l’asino con la tromba, il cane con il tamburo, la gatta con la fisarmonica e il gallo con la voce, per esibirsi nella città di Brema (resa famosa proprio dalla fiaba dei Grimm). Durante il viaggio, riescono anche ad impadronirsi della casa dei briganti e a banchettare, dopo averli messi in fuga… Viva la partecipazione dei bambini, talvolta interrogati sulle vicende rappresentate. Al di là della storiella pittoresca, raccontata con voci e movimenti accattivanti, c’è una morale da cogliere sul senso dell’utile, dell’arte che sconfigge il gretto pragmatismo.