“Un incontro a Pechino”, la Cina raccontata da Jean François Billeter
Esce per le Edizioni Casagrande di Bellinzona il nuovo libro del sinologo Jean François Billeter, Un incontro a Pechino: una straordinaria testimonianza sulla vita in Cina alle soglie della Rivoluzione culturale.
Siamo nel pieno della Guerra fredda, la Cina è impermeabile al mondo esterno e di fatto è già una dittatura comunista. Jean François ha 24 anni quando, con una borsa di studio ottenuta per vie diplomatiche, arriva a Pechino con la Transiberiana. La città secolare sembra un grande villaggio semideserto, con stradine di terra battuta fiancheggiate da alti muri di mattoni. La vita degli abitanti scorre all’interno dei cortili, al riparo dagli sguardi. Jean François frequenta i pochi compagni europei che studiano con lui all’università, e non sospetta nemmeno che alla gente del posto non sia consentito interagire con gli stranieri, pena l’arresto o l’espulsione. Finché un giorno riceve l’invito a una festa aperta a residenti vicini all’ambasciata. È qui che conosce la giovane Wen, e per lui è l’inizio dell’apprendistato cinese. Con la raffinatezza che contraddistingue la sua produzione saggistica, Billeter rievoca un passato che lo ha segnato profondamente – gli incontri furtivi con Wen, le difficoltà inimmaginabili per ottenere l’autorizzazione al matrimonio, le rivelazioni sulla tragica storia della famiglia di lei fino alla presa di coscienza di cosa stesse realmente accadendo in Cina.
Jean François Billeter (Basilea, 1939) ha fondato il Dipartimento di studi cinesi all’Università di Ginevra e, con la moglie Wen, ha aperto nuove strade nell’insegnamento della lingua cinese. Autore di una ventina di saggi, si è dedicato alla traduzione e al commento di filosofi classici (le sue Lezioni sul Zhuangzi sono state pubblicate in Italia da Nottetempo), allo studio della calligrafia tradizionale (Essai sur l’art chinois de l’écriture et ses fondements) e a temi di carattere filosofico e politico (Contre François Jullien, Esquisses). Nel 2013 è stato insignito del prestigioso Premio culturale della Fondazione Leenaards e nel 2018, per Un incontro a Pechino, del Premio Michel-Dentan.
La traduzione del libro si è svolta nell’ambito del Corso di traduzione editoriale promosso dalla Casa della letteratura della Svizzera italiana nel 2021-2022 e tenuto da Maurizia Balmelli. Hanno partecipato Sara Catella, Laura Grillo, Benedetta Ori, Manuela Sartore e Vito Spataro.