Circa 450 protagonisti della scena culturale elvetica hanno firmato un manifesto indirizzato al Parlamento ed al Consiglio federale in cui chiedono che i lavoratori autonomi attivi nella cultura vengano difesi, così come sono già stati tutelati i professionisti appartenenti ad altri settori. La gamma degli artisti coinvolti comprende cantanti lirici, cineasti, pianisti, scrittori, comici e tecnici. Si tratta di profili professionali che si lasciano alle spalle un anno già estremamente difficile a causa delle restrizioni legate alla pandemia.
Il manifesto sottolinea che le persone che lavorano nella cultura in senso lato rappresentano il 6,3% della popolazione attiva in Svizzera. Nel 2018, il valore aggiunto generato dall’economia culturale ammontava a 15,2 miliardi di franchi. Gli attori culturali indipendenti rappresentano il 28% di coloro che operano in questo campo. Poiché non sono in grado di lavorare sono quelli che hanno sofferto di più a causa della crisi pandemica.
Gli attori culturali indipendenti si sentono ingiustamente esclusi dalla società a mano a mano che vengono adottati a livello federale e cantonale i provvedimenti per arginare il coronavirus ed anche discriminati nel constatare che eventi religiosi, sportivi o politici sono permessi a determinate condizioni, mentre quelli culturali sono vietati, benché anch’essi potrebbero essere sottoposti ai medesimi piani di protezione. Per questo motivo chi opera nella cultura da indipendente rivendica un indennizzo alla stessa stregua delle istituzioni culturali e di altri settori economici. Un manifesto inviato alle autorità federali, sostenuto da grandi festival e personalità politiche, che ricorda l’importanza di questo settore per la società.
Si segnala che nella seduta del 18 dicembre 2020 il Consiglio federale ha approvato una modifica dell’ordinanza COVID-19 cultura. Anche gli operatori culturali potranno ora percepire un’indennità per perdita di guadagno. Un maggiore sostegno è concesso anche alle imprese culturali. Viene reintrodotto lo strumento dell’indennità per perdita di guadagno per gli operatori culturali e vengono innalzate le soglie di reddito e di sostanza entro le quali possono accedere all’aiuto d’emergenza. Inoltre, progetti di trasformazione di imprese culturali possono ora essere sostenuti con contributi finanziari fino all’80% (in precedenza fino al 60%). Le relative misure saranno attuate nel gennaio 2021 in collaborazione con i Cantoni, che le finanziano per metà.