Nel suo adattamento del famoso racconto di Gogol (1835) Diario (o Memorie) di un pazzo, Emanuele Santoro ha scelto di collocare la scena in un manicomio fin dall’inizio e in un’epoca che si suppone contemporanea, vista la presenza di una coppia d’infermieri (Jamie Lee Moser e Michele Martone), quasi delle comparse che, a parte poche azioni e battute (per fortuna verrebbe da dire…), passeranno il tempo seduti agli angoli del palcoscenico, alle prese con i rispettivi cellulari.
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