«Quando uno non sa fare proprio nulla nella vita, allora… diventa accompagnatore turistico».
Questa volta non sono in viaggio, tanto per cambiare sono in partenza, ma la storia che vi voglio raccontare non è quella di una donna ma di Un uomo in partenza e scusate se sarò sfacciatamente in parte autoreferenziale. Perché si tratta di un libro di cui mi sono occupata come curatrice però l’autore è Gianluca Niero, accompagnatore turistico, una persona che viaggia sempre per lavoro, conosce cinque lingue e porta o ha portato in giro per l’Europa turisti di differenti nazionalità, inglesi, francesi, tedeschi, russi, oltre che italiani. E narra in maniera brillante e divertente tipologie a confronto, aneddoti, curiosità, quello di bello ma forse anche meno bello (qualche incidente, le code sotto il sole, la stanchezza di un tour…) che può succedere durante gli itinerari che toccano città famose, anche troppo, ormai affollate di visitatori fino a causare allarmi, come Venezia, Firenze o Roma. Ma poi anche Praga che con Budapest e Vienna crea il magico triangolo mitteleuropeo, anche la Svizzera che, però, costituisce una via di transito che si tratti di Lugano oppure di St. Moritz raggiunta con il trenino rosso del Bernina.
Lo ritroviamo anche sulla mitica Transiberiana che tra l’altro sarà oggetto di una presentazione in ottobre a Noale, il paese veneto dove oggi l’autore risiede, nell’ambito della rassegna “Noalesi in viaggio”. Basta scorrere l’indice per vederne la varietà, pragmatismo teutonico o le domande dei britannici che vogliono sapere subito dove si trovino le toilette, gli studenti, un universo del tutto sconosciuto, gli americani che sono un mondo a sé, i flirt turistici, gli autisti, i contadini o il tour di Capodanno, gli avvertimenti sui possibili borseggi… Un accompagnatore deve accudire il suo gregge in tutte le questioni pratiche, dai passaporti alle relazioni con alberghi e ristoranti, ma anche dare informazioni sui luoghi, pur se non è una guida locale: questa i viaggiatori la troveranno nelle diverse tappe.
Conobbi Gianluca Niero proprio sulla Transiberiana e spiego in una nota contenuta nel libro come è nata questa collaborazione che mi ha portato dentro una dimensione a me del tutto estranea fino ad allora, quella dei viaggi organizzati. Ancora adesso faccio fatica a capire.
Attualmente l’accompagnatore si trova sul Garda, la ragione per cui ho organizzato una presentazione di questo libro a Riva del Garda, il 27 settembre alla Biblioteca Civica (ore 17.30, se qualcuno che legge fosse da quelle parti), ma io continuo a non riuscire ad entrare in certi meccanismi. Da Riva, il gruppo compie escursioni differenti. Nei giorni scorsi con i francesi Gianluca Niero si è recato a Venezia. Il giorno prima aveva annunciato che avrebbero avuto del tempo libero nella città lagunare, risposta: «eh mais qu’est-ce qu’on faira tout l’après midi seuls?». Mi sono proprio scandalizzata. Motivo? Ma insomma, si va a Venezia, dove forse non si è mai stati, ci si può informare anche prima, si può anche avere paura di perdersi, ma si possono chiedere diverse informazioni all’accompagnatore… che invece si risponda così e non si sappia cosa fare del proprio tempo libero in una città da sogno come quella, io non lo capisco proprio. E mi riconferma il pregiudizio sui turisti che viaggiano senza consapevolezza, che sono eternamente dei gregari, che hanno bisogno di una bandierina da seguire e che non sanno cosa farsene della libertà…
Per tornare al libro: la prefazione è stata scritta da Claudio Visentin che osserva anche l’originalità di questa pubblicazione perché risulta inedita la prospettiva del “dietro le quinte”, cioè non dalla parte del viaggiatore ma appunto di chi deve organizzare e controllare che tutto “fili liscio”. In più c’è anche una sezione manualistica che può essere utile a qualche giovane che volesse intraprendere questa professione che non consiste solo nell’andare a spasso ed essere pure pagati per farlo!
Un uomo in partenza, Gianluca Niero, Linea Edizioni, Padova