Una mostra “appetitosa” per i vent’anni della rassegna
Martedì 12 marzo, dalle 18.30 in poi, il Cinema Lux si trasforma in un palcoscenico di mistero e fascino: il festival “Tutti i Colori del Giallo” con un caleidoscopio di eventi apre le porte alla ventesima edizione. Incontrerete i vostri scrittori preferiti durante momenti di scambio e convivialità unici. Ma andiamo nel dettaglio della serata del 12 marzo in cui si alzerà il sipario con “una mostra appetitosa”, come la definisce l’entusiasta direttore Luca Crovi. Venti Detectives – Venti Ricette per un Delitto è l’esperienza gustativa che non potete perdere: una fusione tra l’arte del disegno, grazie al talento di Angelo Montanari, e l’arte culinaria, legata ai bizzarri palati dei nostri investigatori adorati. Immaginate Hercule Poirot, con il suo palato sopraffino, o l’ispettore Montalbano, intento a gustare i piatti luculliani di Adelina, e tanti altri. Questa mostra non solo vi delizierà gli occhi ma vi farà venire l’acquolina in bocca!
Abbiamo raggiunto l’artista, Angelo Montanari, per farci raccontare le sue idee e per scoprire alcuni dei retroscena della mostra.
Da cosa trai ispirazione?
«Sono nato negli anni ’70 e sono cresciuto come adolescente nella fioritura del periodo punk e postpunk, se dovessi dire un grande illustratore italiano Sergio Toppi e poi all’estero Mike Mignola e Dave Mckean. Però visto che mio padre è sempre stato un amante dell’arte classica sono stato rimpinzato di mostre di arte classica fin da bambino e ancora adesso ci vado molto volentieri. Ho avuto la possibilità di vedere tanto e resto ancora molto curioso e sono sempre alla ricerca di qualcosa di interessante da vedere»
Tornando alla mostra al Salone Cosmo, i disegni che hai esposto si ispirano ad una collaborazione precedente con Luca Crovi. Ci racconti da dove è nata l’ispirazione per questi personaggi?
«Sì in effetti questa è una selezione di una collaborazione con Luca Crovi per il libro La storia del giallo in 50 detectives per Centauria. Diciamo però che quando devi illustrare un personaggio come l’ispettore Montalbano è un “no way out” cioè Montalbano è Zingaretti, ti scontri con l’immaginario collettivo di chi ha visto il film non hai alternative in altri invece diventa più interessante perché hai un sovrapporsi di diversi personaggi e quindi puoi scegliere ed essere meno legato alla persona fisica ma orientarti al concetto dell’investigatore»
A questo proposito con Hercule Poirot ti sei ispirato a Magritte, hai lasciato solo i tratti distintivi del “uomo qualunque”.
«Ho preso l’Hercule Poirot più distintivo ispirandomi alla serie televisiva togliendogli la soggettività e lasciandogli solo cappello e baffi e se avrete piacere di vedere il libro troverete fra le pagine un altro personaggio ispirato a Magritte ma non ve lo svelo… e altre citazioni che ho disseminato qua e là»
Un’ultima domanda: le opere che vedremo esposte sono tutte monocromatiche, come mai questa scelta?
«In realtà è stata una scelta congiunta, a me interessava il disegno e in realtà il monocromatico mi piaceva come idea anzi nel risultato è stato esaltato il tratto e il disegno»
Grazie mille Angelo Montanari per averci concesso questo spazio e non vediamo di conoscerlo dal vivo durante l’inaugurazione della mostra.
La serata promette di essere indimenticabile, tra apertivi, la proiezione del film candidato all’Oscar The Killer of the Flower Moon di Martin Scorsese, presentato dal critico Manlio Gomarasca, e l’opportunità di immergersi in un universo dove arte, letteratura e cinema si fondono in un’esperienza unica.
Prenotate il vostro biglietto qui: https://www.jfcinema.ch/giallo.html
Lidia Vaime e Maria Ferro
Libraie de Il Rifugio Letterario