“Sguardi, tempeste, voci catturate e neve, tanta neve.
Nebbia, cielo, sorrisi, speranze.
Un giardino segreto e notti insonni.
Poi ancora temporali, parole sospese e secondi rubati.
Ricordi luminosi, corridoi infiniti
e passi, migliaia di passi.
Per percorrere più vita possibile,
sfidando il destino, tenendosi per mano.”
Dopo il successo dello scorso autunno al LAC di Lugano, l’esposizione Le scatole di Julie di Marco Meier è tornata nell’intima cornice della Casa dei Russi, nel cuore del parco del Monte Verità, dove sarà visitabile fino al 29 luglio.
Dedicata a Daniele Finzi Pasca e alla sua amata moglie Julie, è però pensata per tutti coloro che hanno subito la perdita di una persona amata e che ora ne vivono l’infinita assenza. Queste scatole in realtà si rivelano porte, passaggi, pozzi nei quali il visitatore può tuffarsi e riemergere con nuove sensazioni ed emozioni.
L’esposizione è un piccolo percorso, suddiviso in due parti. Nella prima parte l’autore ha voluto rappresentare l’affetto, il coraggio, la tenacia di chi combatte contro la malattia. Una battaglia combattuta senza eserciti, senza rumore. Una battaglia alla fine della quale ci resta solo un’arma, però formidabile, quasi invincibile: l’amore. Il secondo momento della mostra è invece dedicato ai ricordi. Piccoli sprazzi di luce che ci sorprendono quando meno ce lo aspettiamo. Ci riportano per un breve istante accanto alla persona che abbiamo amato, attraverso il tempo e lo spazio. Le scatole di Julie raccontano Julie e Daniele, ma in fondo raccontano tutte le storie di amore, di lotta e di lutto e sono dedicate “a tutti coloro che, un giorno, sono dovuti rimanere”.
Durante l’inaugurazione della mostra sono intervenuti Meier, Daniele Finzi Pasca e Maria Bonzanigo. “Sono anzitutto molto emozionato – ha esordito Meier – perché ritengo che la Casa dei Russi sia davvero il luogo giusto, una scatola che accoglie altre piccole scatole. La mostra, come sapete, non nasce tanto da un progetto pensato a tavolino, ma dal cuore e da un percorso di amicizia durato anni. Io e Daniele ci conosciamo da quando abbiamo 20 anni e ci siamo ritrovati assieme a fasi alterne della vita, l’ultima delle quali in presenza di Julie e della sua malattia. Vedevo in loro due il coraggio di opporre alla malattia l’amore e da questo è nata la voglia di raccontare la loro storia, soprattutto in quei momenti bui”. “In ospedale, quando una persona è malata, si possono portare come pensieri e regali solo piccoli oggetti. Da questa idea è nata per me l’esigenza di lavorare con materiale semplice. La “scatola”, poi, è un oggetto altamente simbolico, è la possibilità di conservare qualcosa senza averla sempre sott’occhi, di estrarla per riviverla quando si vuole. Ho iniziato a comporre queste scatole già durante la preparazione dello spettacolo Per te, ma lentamente il progetto si è emancipato dallo spettacolo, fino a rendersi una mostra indipendente”.
Bonzanigo ha quindi sottolineato la magia che si cela dietro la mostra: “La scatola svela e nasconde al contempo, ma da uomini di teatro sappiamo che se si svelasse tutto, si produrrebbe un vuoto. Questa mostra è fatta così, anche di tanto silenzio, perché ad animarla possano essere i suoni che provengono dalla nostra interiorità”.
“Mi sono spesso chiesto – ha concluso Finzi Pasca – come avrebbe giudicato la mostra Julie, con il suo esprit d’enfant. Intanto sono lieto di potervi anche annunciare che l’8 settembre a Montréal verrà inaugurato un parco dedicato proprio a Julie. La città si è accorta che c’erano ancora troppi pochi nomi di donne tra i personaggi a cui rendeva omaggio. Hanno ritenuto Julie una di queste. Julie era una donna che quando è partita non poteva neanche immaginarsi quanto affetto avrebbe lasciato dietro di sè”.
L.Q.
Marco Meier è nato a Lugano nel 1967 e da ragazzo ha condiviso per un breve periodo il percorso teatrale di Daniele Finzi Pasca, collaborando con la sua Compagnia ai suoi albori. Anni dopo ha rincrociato il cammino, questa volta umano, del suo vecchio amico, conoscendo sua moglie Julie, gravemente malata, e assistendo all’incredibile fortezza di amore, cure, assistenza, speranza che Daniele aveva eretto intorno a lei. Meier è grafico, vignettista e illustratore, ma in questa occasione ha intrapreso qualcosa di nuovo e per lui finora inusuale: la creazione di piccole opere realizzate con materiali semplici, quasi poveri, carta, cartone e piccoli oggetti assemblati con cura e pazienza per raccontarci questa storia intimamente legata allo spettacolo “Per te.” della Compagnia Finzi Pasca.