“Una Svizzera che si allontana dalla Svizzera italiana?” Questo il titolo della conferenza organizzata da Coscienza svizzera, in collaborazione con la CORSI, lunedì 11 marzo 2019 alle 18 presso lo Studio 2 della RSI a Lugano-Besso; una serata pubblica con Martin Schuler, geografo e professore emerito del Politecnico di Losanna e Sébastien Salerno, studioso dei mass media e ricercatore all’Università di Ginevra.
Oggi assistiamo ad un paradosso: mentre la Svizzera italiana fa ancora spesso fatica a vedersi come una sola entità politica e culturale, anche come retaggio del passato, la Svizzera tedesca e francese stanno vivendo una rivoluzione silenziosa che ne ridefinisce i contorni e crea due singole entità sempre più grandi ed integrate. Lo sviluppo economico e la mobilità hanno creato uno spazio urbano sempre più diffuso nella Svizzera tedesca, che ruota attorno al baricentro zurighese; nella Svizzera francese, la regione del Lemano è sempre più trainante dal punto di vista economico e pure integrata sul piano territoriale e delle infrastrutture. Malgrado AlpTransit, la Svizzera italiana sembra tagliata fuori da queste dinamiche, non solo perché nella Svizzera tedesca e francese le barriere cantonali vedono perdere la loro importanza socio-economica, ma anche perché questo cambiamento si riflette nell’offerta mediatica. La scomparsa di molti quotidiani cantonali e i processi di fusione che hanno accorpato le redazioni che privilegiano un’informazione sovracantonale ne sono la testimonianza. Quale coesione nazionale in una Svizzera regionalizzata?