Il poeta statunitense di origine bresciane, Lawrence Ferlinghetti, ha raggiunto ieri, 24 marzo 2019, la bellezza di cento anni. Lo storico negozio di libri che lo stesso fondò a San Francisco nel 1953, City Lights, lo ha omaggiato con un grande festa a cui, tuttavia, lo stesso protagonista non ha potuto partecipare. Come dichiarato da Lawrence stesso alla National Public Radio «non ha senso apparire in pubblico, perché non potrei parlare. Cioè potrei parlare, ma per colpa della mia vista non saprei cosa sta succedendo». Ferlinghetti avrebbe però avuto molto da festeggiare.
La sua è stata una vita all’insegna della letteratura e della poesia, dell’arte e dell’editoria, della cultura alternativa e dell’attivismo politico. Instancabile scrittore, proprio in occasione del giorno del suo centesimo compleanno, ha pubblicato Little Boy: un romanzo autobiografico che conserva il gusto della sperimentazione, unendo in un flusso di coscienza ricordi personali, poesia, critica letteraria e considerazioni filosofiche.
Con la libreria City Lights, che è anche una piccola casa editrice, Lawrence ha pubblicato negli anni libri dedicati alla poesia per la Pocket Poets Serie e tutti i più grandi lavori della Beat Generation, di cui lui fu uno dei padri fondatori: dalle opere di Kerouac a quelle di Ginsberg. Fu proprio a seguito della pubblicazione del poemetto di quest’ultimo, Urlo, che Ferlinghetti nel 1957 finì in prigione per oscenità. L’episodio divenne un vero e proprio caso, data l’eccezionalità della materia: creò il primo precedente di appello al Primo Emendamento per la pubblicazione di materiale controverso ma di interesse sociale, e soprattutto mobilitò una enorme schiera di intellettuali, artisti, uomini e donne di cultura, che chiesero e ottennero la liberazione di Ferlinghetti.
Noto soprattutto come poeta, compose la sua prima poesia a 12 anni. Il suo primo libro è del 1955 Pictures of the Gone World, una raccolta di 27 poesie. Definita come «la distanza più breve tra due essere umani» Lawrence ha sempre assegnato alla poesia un ruolo fondamentale, tanto da affermare che, così come ogni altra forma d’arte, «la poesia può cambiare il mondo», smuovendo le coscienze. Ferlinghetti ha esplorato tantissimi mondi artistici: ha scritto drammi teatrali, romanzi, articoli, saggi, e realizzato numerosi dipinti, esposti nelle gallerie di tutto il mondo.
In definitiva, Lawrence è stato un vero e proprio leader spirituale seguito da milioni di persone che, negli anni cinquanta, giravano con Coney Island Of My Mind in tasca (1958), libro chiave della generazione che usciva dalla guerra ed entrava negli ingranaggi della civiltà industrializzata con la testa ancora piena di illusioni. La raccolta di poesie diventerà un bestseller vendendo più di un milione di copie nel corso degli anni e diventando così uno dei libri di poesia più venduti del ventesimo secolo. Tradotta in tutto il mondo, rimane la sua opera più celebre e una delle raccolte poetiche più significative del Novecento.
Non deve quindi stupire che la carriera di Ferlinghetti è stata riconosciuta da onorificenze e premi. Nel 1998 è stato nominato Poeta Laureato di San Francisco, nel 2003 è stato inserito nella American Academy of Arts and Letters e dal 2009 è Commendatore all’Ordine del Merito della Repubblica Italiana.