Nuovo appuntamento con le letture manzoniane – Quel ramo del lago di Como… – mercoledì 6 novembre alle ore 18 all’Auditororium dell’USI (Università della Svizzera Italiana). Il Professore e Direttore dell’ISI (Istituto di studi italiani) Stefano Prandi dedicherà una conferenza all’epilogo del romanzo.
Stefano Prandi: nato a Ferrara nel 1961, si è formato all’Università di Bologna seguendo le lezioni di Ezio Raimondi, Luciano Anceschi, Umberto Eco, Luigi Heilmann, Carlo Ginzburg, Alfonso Traina. Dopo aver conseguito il diploma di laurea e il dottorato di ricerca sotto la guida di Ezio Raimondi, ha insegnato alcuni anni nelle scuole secondarie superiori per poi ottenere, nel 1996, il posto di ricercatore presso l’Università del Piemonte Orientale. Dal 2001 all’estate del 2017 è stato titolare della Cattedra di Letteratura italiana all’Università di Berna, e dall’autunno dello stesso anno è direttore dell’Istituto di studi italiani. Ha lavorato soprattutto su tre momenti della storia letteraria: Medioevo, Umanesimo-Rinascimento e Novecento. In ambito medievale si è occupato in particolare di Dante (Il diletto legno: aridità e fioritura mistica nella Commedia, Firenze, Olschki, 1994) e Petrarca. Molto estesa è la sua bibliografia di argomento rinascimentale, dedicata specialmente al Tasso («Quasi ombra e figura de la verità». Pensiero e poesia in Torquato Tasso, Padova, Antenore, 2014) ed al problema della trasmissione letteraria dei modelli relativi alla virtus nel mondo moderno (Il cortegiano ferrarese: i Discorsi di Annibale Romei e la cultura nobiliare nel Cinquecento, Firenze, Olschki 1990). Tra i temi di teoria letteraria si è occupato soprattutto del rapporto tra genere e tradizione (Scritture al crocevia: il dialogo letterario nei secoli XV e XVI, Vercelli, Mercurio, 1999). Ha inoltre studiato variamente le implicazioni filologiche della ricezione del testo, in particolare per quanto riguarda i Dialoghi del Tasso (Il Forno overo della nobiltà, Firenze, Le Lettere, 1999) e le intersezioni tra letteratura e problematiche filosofico-religiose nell’Umanesimo e nel Rinascimento, con saggi dedicati al Brucioli, ad Olimpia Morata, al Calcagnini, all’Ariosto. In questo ambito, con Giovanna Cordibella, ha curato criticamente l’edizione della prima redazione del Pasquillus extaticus e del Pasquino in estasi di Celio Secondo Curione (Firenze, Olschki, 2018). Si è occupato a più riprese della poesia del Novecento, con saggi su vari autori, tra cui Alfonso Gatto e Luciano Erba, di cui ha anche curato l’edizione delle Poesie (Milano, Mondadori, 2002). Ha inoltre scritto una monografia su Bartolo Cattafi (Da un intervallo del buio. L’esperienza poetica di Bartolo Cattafi, Lecce, Manni, 2007). Particolare importanza nella sua produzione scientifica riveste l’attività del commento, dalla Commedia di Dante (Brescia, La Scuola, 2005), al De partu Virginis, di Jacopo Sannazaro (Roma, Città Nuova, 2001; nuova edizione Torino, Loescher [“Coriona Patrum Erasmiana”], 2018), al Galateo di Giovanni Della Casa (Torino, Einaudi, 2000), a Castiglione, alla poesia religiosa del Cinquecento e a Campanella (nell’Antologia della poesia italiana Einaudi-Gallimard, 1997-’99). Ha infine curato, con Corrado Bologna e Fabio Pusterla il volume Tutti riceviamo un dono. Testi per festeggiare i dieci anni dell’Istituto di studi italiani, Bellinzona, Casagrande, 2018.