Dal 15 al 17 novembre sul campus di Lugano ci si sfiderà a “suon di dati” con la prima edizione dell’USI Hackathon, la maratona informatica organizzata dall’Università della Svizzera Italiana tramite il gruppo CodeLounge del Software Institute (Facoltà di scienze informatiche), in collaborazione con la Città di Lugano e il Lugano Living Lab. L’evento, che si rivolge in particolare a programmatori e appassionati, ma anche a bambini e famiglie, rappresenta un primo esperimento sul concetto di “Smart City”. Il programma è stato presentato ieri in conferenza stampa a Lugano.
La rivoluzione digitale che dalla fine del secolo scorso ha ormai raggiunto quasi ogni angolo del globo si caratterizza per le attività di raccolta, gestione e analisi di dati di ogni genere, con una moltitudine di utilizzi, al punto che oggi si parla sempre più spesso di “economia dei dati” (data economy). Sempre più informazioni sono infatti a disposizione degli individui e delle organizzazioni, facilitando le decisioni che si basano su dati reali.
Anche il settore pubblico, sempre più sollecitato per trovare soluzioni a questioni complesse, non può non guardare a quella preziosa risorsa che sono le grandi quantità di dati; di qui, appunto, il coinvolgimento della Città di Lugano nell’ambito dell’USI Hackathon 2019, con l’iniziativa Lugano Living Lab, promossa dalla Città e dall’USI, che si propone di offrire un’esperienza di “laboratorio di vita reale” in ambito urbano mettendo a disposizione dati relativi al territorio per la produzione di servizi / prodotti digitali significativi per cittadini e turisti.
Per il Rettore dell’USI Boas Erez, «gli enti pubblici dispongono di una moltitudine di dati che sono “muti”, allorché ci sono competenze e metodi per farli “parlare”. Il metodo dell’hackathon è uno di questi, è un laboratorio dove si possono sviluppare idee, un approccio già conosciuto in ambito aziendale e che ora si vuole portare anche nel settore pubblico». «L’Hackathon metterà alla prova i nostri giovani che dovranno potersi muovere nel mondo digitale e in particolare nell’ambito della gestione dei dati e dell’intelligenza artificiale. Perciò mi fa piacere sapere che una delle sfide di questa iniziativa è proprio volta alla capacità analitica delle banche dati. Una realtà alla quale siamo confrontati anche come Esecutivo cittadino e che stiamo sviluppando grazie al nostro nuovo DataWareHouse implementato negli scorsi anni e con la pubblicazione “Lugano in cifre”», ha dichiarato Cristina Zanini Barzaghi, Municipale e capodicastero Immobili della Città di Lugano, aggiungendo che «si tratta di una ‘prima’ per la nostra città e siamo lieti di essere direttamente coinvolti, innanzitutto perché è un evento che si inserisce perfettamente sotto il cappello di Lugano Living Lab, promosso dallo scorso maggio dalla Città in collaborazione con l’USI, che già oggi ha un’ottima rispondenza da parte di tante realtà del territorio attive nelle nuove tecnologie».
Quella che si svolgerà nell’Aula magna del campus di Lugano si può definire proprio una sfida “a suon di dati” (data-driven contest). Nel corso delle due giornate le squadre partecipanti avranno infatti a disposizione dei dati reali – e anonimizzati – forniti dalla Città di Lugano e da una rete di fonti, ad esempio le informazioni demografiche dei residenti, o i dati sulle transazioni effettuate nei negozi cittadini, o ancora i dati storici sull’occupazione oraria dei parcheggi e i dati di utilizzo del bike sharing. Per la prima volta a Lugano sarà dunque sperimentato un approccio open data, che fa dell’USI Hackathon un vero e proprio esperimento sul concetto di “Smart City”. «Quello dell’accesso libero ai dati (Open data) è un principio che il Municipio ha voluto far proprio e che ha pure inserito negli obiettivi strategici contenuti nelle linee di sviluppo 2018- 2028», ha spiegato Robert Bregy, Segretario comunale della Città di Lugano. «Dati aperti, ridistribuiti liberamente (nel rispetto della privacy), che provengono dall’attività amministrativa e operativa della città e che si vuole ora mettere nuovamente a disposizione della società e della comunità scientifica affinché possano trovare una ‘seconda vita’ dopo quella originaria per le funzioni amministrative», ha aggiunto.
Il concorso
Utilizzando i dati i concorrenti dovranno affrontare una delle due sfide proposte: quella nell’ambito “sviluppo” (coding), mettendo a punto uno strumento o un prototipo; o quella nell’ambito “analisi dei dati” (data analysis), proponendo indagini che potranno portare un giorno all’offerta di servizi innovativi per la popolazione.
Al vincitore, selezionato da una giuria di esperti, andrà un assegno di 4000 franchi. «Un hackathon fornisce un contesto unico e privilegiato in cui i partecipanti possono esprimere a pieno la loro creatività e ingegno», ha spiegato il Dr. Marco D’Ambros, direttore di CodeLounge. «Ho partecipato personalmente a simili eventi nella Silicon Valley, dove i risultati spesso diventavano veri e propri prodotti ‘core’. Anche nel nostro gruppo del CodeLounge abbiamo sperimentato questo approccio, che è risultato in un progetto di ricerca finanziato dalla Fondazione Hasler. Un lavoro intenso, di squadra, spinto da passione e interesse personale, e senza le interruzioni tipiche della settimana lavorativa tra e-mail e riunioni, che può portare a risultati eccellenti in tempi molto rapidi: in un hackathon si vince sempre, perché si ha la grande soddisfazione di costruire qualcosa di tangibile».
Per il Prof. Michele Lanza, direttore del Software Institute dell’USI, «l’USI Hackathon è un esempio concreto di cosa si intenda con ‘digitalizzazione’: i dati che le varie parti hanno messo a disposizione grazie al lavoro del Dr. Marco D’Ambros e del suo gruppo CodeLounge, se vengono incrociati in maniera sagace, contengono informazioni preziose su come viene vissuta la città di Lugano da un punto di vista della logistica e degli spostamenti delle persone. Sono sicuro che ne vedremo delle belle quando verranno presentati i risultati alla fine di questo primo Hackathon organizzato dal CodeLounge del Software Institute dell’USI insieme al Lugano Living Lab della Città di Lugano». «Organizzare questo evento è un’occasione per l’USI per mettere a disposizione la propria expertise nel settore dell’informatica. Grazie ai partecipanti all’USI Hackathon e grazie alla Città di Lugano, che fornisce a sua volta le proprie competenze e i dati dei propri servizi, l’Università potrà contribuire in particolare a individuare soluzioni innovative volte a migliorare i servizi al cittadino, grazie a scelte condivise», ha sottolineato infine Mauro Prevostini, Project manager presso la Facoltà di scienze informatiche dell’USI.
L’USI Hackathon si rivolge non solo ai programmatori “maturi”, ma anche ai più piccoli, grazie al “Mini-Hackathon” organizzato da Ated4Kids per bambini e famiglie, sabato 16 novembre dalle 10.00 alle 16.00. A conclusione delle due giornate la cerimonia di premiazione. Per informazioni e iscrizioni: https://hackathon.usi.ch
Per informazioni: www.si.usi.ch e msde.usi.ch