Letteratura

Veronica Raimo vince il Premio Chiara 2024

Veronica Raimo, vincitrice del Premio Chiara 2024, con i fratelli Mario e Claudio Facchetti, primo e secondo al Premio Chiara Giovani 2024. Foto: Pagina Facebook Premio Chiara.

La XXXVI edizione del Premio Chiara, maggior concorso letterario nazionale e transfrontaliero riservato alla misura narrativa breve, ha incoronato vincitrice Veronica Raimo, con la sua raccolta di racconti La vita è breve, eccetera (Einaudi 2023).  Raimo ha prevalso sugli altri due finalisti, Helena Janeczek ( Il tempo degli imprevisti, Guanda) e Santo Piazzese (Sei casi per Lorenzo La Marca, Sellerio): a Raimo 55 voti, Piazzese 54, Janeczek 38. Questo il verdetto della Giuria popolare dei 150 lettori, le cui schede di voto sono state scrutinate dal notaio Nicoletta Borghi in diretta durante la manifestazione finale, svoltasi ieri sera, domenica 20 ottobre, nella Sala Napoleonica delle Ville Ponti in Varese, condotta dall’attrice Claudia Donadoni con la partecipazione dello scrittore Andrea Vitali (presidente degli Amici di Piero Chiara) e del giornalista e critico Luca Crovi, che hanno intervistato i finalisti. A coordinare il tutto la direttrice Bambi Lazzati, da sempre “anima” del Premio.

Veronica Raimo propone racconti dissacranti e a tratti malinconici, con protagoniste donne complesse e contraddittorie, che affrontano le sfide delle loro relazioni e desideri, in bilico tra libertà, scaramanzia e ribellione, in un intreccio di storie surreali e quotidiane. In occasione della premiazione ha dichiarato: «Sono una lettrice di racconti, con una formazione che spazia dai classici al postmoderno. Tuttavia, ho una predilezione per i racconti imperfetti, quelli in cui entri tardi nella storia ed esci troppo presto, lasciando una sottile frustrazione. La mia scrittura è frammentaria, mi appassiona l’instant fiction, quei romanzi che, come un arazzo, si compongono di piccoli racconti autonomi. Preferisco scrivere con indicazioni piuttosto che in modo completamente libero. La verità è che sono piuttosto pigra, quindi ho bisogno di un tema, di un confine entro cui muovermi, un incentivo che mi spinga a scrivere. Per quanto riguarda Piero Chiara, ho “Vedrò Singapore?” in borsa e prometto di leggerlo con più attenzione».

A impreziosire l’evento un’inedita presenza in platea: quella della nipote di Piero Chiara, Daniela Chiara, figlia dell’unico figlio dello scrittore, Marco Chiara, che è giunta dagli Stati Uniti (dove vive) insieme al marito, l’artista Chris Mason. Oltre a lei, nutrita la presenza in sala di autorità, con in prima fila il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, il sindaco di Varese, Davide Galimberti, il presidente di Camera di Commercio Varese Mauro Vitiello, la consigliera di Stato della Repubblica e Cantone Ticino Marina Carobbio Guscetti; ciascuno di essi ha portato il proprio saluto ed espresso corale approvazione per il prestigio del Premio Chiara, che da quasi 40 anni “mette Varese sulla mappa” della cultura e favorisce gli scambi internazionali tra Italia e Canton Ticino.

 

Premio Chiara Giovani 2024

Una circostanza del tutto inedita riguarda il concorso del Premio Chiara rivolto a giovani tra i 15 e i 20 anni, chiamati a scrivere un racconto inedito sulla traccia “Stupore”. Tra i 31 finalisti, che a giugno erano stati pubblicati in un volume a cura degli Amici di Piero Chiara, il voto della Giuria popolare dei 150 lettori ha portato a un verdetto senza precedenti, ponendo ai primi due posti due fratelli di Luino, città natale di Piero Chiara, Mario Giulio Facchetti (L’orto segreto) e Claudio Facchetti (Stupor mundi). Al terzo posto, con Il paradiso di Gemma, spicca poi un cognome familiare, Rosa Fazioli (Bellinzona-CH, 2009), figlia di Andrea Fazioli, vittorioso al “Chiara Giovani” nel 1998 e oggi scrittore affermato. Il Premio Regio Insubrica, riservati ai concorrenti del territorio insubre, ed assegnato dalla Comunità di Lavoro Regio Insubrica, è andato a Benedetto Viganò (Massagno-CH, 2006) per Luci oltre la finestra. 

 

Premio Chiara Inediti 2024

Infine, durante la manifestazione, sono stati premiati anche i vincitori del Premio Chiara Inediti, che mette in palio la pubblicazione di una raccolta di racconti, grazie alla cooperazione di Pietro Macchione Editore. Quest’anno, come noto, i premiati sono due a pari merito: Alberto Bortoluzzi (Varese, 1961), autore di Long Drink, sessantacinque sorsi di vita vissuta, e Francesco Scaramozzino (Melzo-MI, 1962), che ha portato alle stampe Il significato della luna . Visibile l’emozione per entrambi, con Bortoluzzi, noto in città come fotografo e giornalista, che ha rievocato la genesi della sua raccolta, scritta «mentre mia madre si spegneva», componendo una brevissima storia al giorno per un paio di mesi, e precisamente fra le 5.30 e le 7 del mattino, in una «fruttuosa insonnia». Francesco Scaramozzino, già autore di sillogi poetiche e libri di narrativa, ha invece spiegato di averci messo cinque anni per scrivere e selezionare i circa trenta racconti che compongono la sua opera. Due libri quindi molto diversi per genesi e stile, ma entrambi capaci di completarsi a vicenda: la Giuria ha voluto premiarli ex-aequo, riconoscendo agli autori un’analoga qualità nell’offrire due stili narrativi e punti di vista distinti sulla realtà.

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