Teatro

Weekend al Foce con Grande Giro e Isabella Giampaolo

In attesa del debutto della stagione 2023/2024 del Foce, prevista a fine settembre, alcune compagnie teatrali del territorio presenteranno nelle prossime settimane, al Teatro Foce di Lugano, le loro produzioni.

Venerdì 1 e sabato 2 settembre alle ore 20.30 va in scena lo spettacolo Ma, Ma, Martedì della Compagnia Grande Giro, di e con Young Lab.

“Il Lonfo non vaterca né gluisce e molto raramente barigatta…” – Meglio allora non contraddirlo e mettersi a giocare con lui, lei, essi, noi, voi. Il nonsense ci libera, libera le nostre sinapsi smarrite nel labirinto cacofonico della ragione, in questi tempi confusi, dove tutti hanno ragione ma nessuno ragiona. Noi ci mettiamo a giocare. Poesie e testi dadaisti si mescolano con gesti, titoli di giornale e sproloqui… producendo personaggi strani, pieni di discutibili dichiarazioni. Di cosa si tratta? Questo deve essere ancora esplorato: la parola, la danza, la musica, il canto in scena verranno colti nel momento, in parte improvvisati, sulla base di un canovaccio sempre in divenire. Allora libertà, di fare quello che vogliamo fare come ci pare, per stravolgere i sensi e il senso delle cose, in questi tempi confusi che sono i nostri tempi.

Segue, domenica 3 settembre alle ore 20.30, la performance MATR. di Isabella Giampaolo.

Fino a che punto è davvero possibile negare il dolore? – La madre è colei che forma, che misura, che prepara. Tutto parte dalla madre, è lei misura di tutte le cose. Tornare a lei è come tornare all’origine più profonda, che potrebbe rivelarsi necessario per comprendere le avversità della nostra vita. Attraverso un percorso di accettazione e arrendevolezza, XX decide di prendersi cura di ciò che è stato dimenticato. A volte per risolvere un conto in sospeso generazionale è indispensabile sanare una ferita. Altre volte, invece, è meglio immergersi in essa. Lo spettacolo, che fonde teatro gestuale e parola, dramma e ironia, ha come idea principale quella di interrogarsi sul dolore e sulla sua negazione. Gli esseri umani reagiscono spesso alla sofferenza con niego, rifiuto o addirittura oblio, ma le ferite non lasciano mai veramente il nostro corpo. Ponendo la figura della madre al centro, MATR. ripercorre un aborto spontaneo per affrontare la successione generazionale di traumi irrisolti e parole non dette.

I biglietti sono acquistabili in prevendita online su biglietteria.ch o in cassa serale.

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