Mentre i negoziati sul clima alla COP26 chiedono di accelerare la decarbonizzazione delle nostre società ed economie, il WWF lancia un nuovo documentario, Blue Future che mostra l’enorme potenziale dei lavori blu sostenibili nel Mediterraneo. Grazie alle storie di tre giovani professionisti che hanno sviluppato nuove tecnologie e attività sostenibili nei settori dell’energia, del turismo e della pesca, il film è un invito per le giovani generazioni, i governi e le imprese del Mare nostrum a lavorare insieme per rilanciare l’economia blu della regione, partendo con la salvaguardia del nostro mare.
Il Mediterraneo è uno dei mari economicamente più importanti del mondo, le attività legate al mare generano un valore economico annuo stimato di 450 miliardi di dollari, in particolare la pesca e il turismo. Ma questo valore è a rischio, a meno che non si recuperi lo stato di salute del mare e la sua biodiversità. Decenni di protezione inefficace degli habitat e delle specie marine e le crescenti pressioni esercitate da attività economiche non sostenibili stanno mettendo a repentaglio il futuro del nostro mare e delle tante persone che dipendono da esso. Il declino ecologico del Mediterraneo rispecchia il declino del nostro benessere economico e sociale, portando a tassi di disoccupazione record – soprattutto tra le donne e i giovani – e un numero crescente di persone che finiscono in povertà.
Il documentario Blue Future prodotto dal WWF e dal progetto COGITO, racconta la storia di tre giovani di Croazia, Tunisia e Italia che hanno impegnato la loro passione, istruzione e competenze nello sviluppare un approccio più sostenibile in tre settori chiave della nostra economia: pesca, turismo ed energia. Marina è una ricercatrice che sta raccogliendo dati scientifici per aiutare i pescatori a gestire e ricostituire gli stock in declino dello scampo dopo anni di pesca eccessiva; Rania è un’imprenditrice che ha deciso di lanciare l’ecoturismo nelle coste settentrionali della Tunisia per sostenere le economie e le tradizioni locali; e Simone è un ingegnere che ha lavorato in Italia per sviluppare un nuovo tipo di energia rinnovabile utilizzando onde e correnti marine. Le loro storie dimostrano l’enorme potenziale umano che esiste nella regione per sviluppare nuove idee, tecnologie e approcci per rilanciare l’economia mediterranea e preservare l’ambiente marino e terrestre.
Il film viene presentato oggi al livello internazionale. Il lancio globale prevede le versioni sottotitolate inglese, francese, spagnolo, greco, turco, italiano e croato. In Italia il lancio è appoggiato dalla rassegna cinematografica MedFilmFestival con cui il WWF ha avviato una partnership che prevede di sensibilizzare il pubblico e gli autori sulla sempre più stretta connessione tra il diritto all’Ambiente e i diritti Umani nella regione mediterranea.
«Con Blue Future vogliamo fornire una nuova narrazione del Mediterraneo e dei suoi popoli, che sia fatta di innovazione, sviluppo tecnologico e prosperità sociale e che sia strettamente connessa alla tutela del nostro mare – ha dichiarato Alessandra Prampolini, direttore generale WWF Italia – Lavori verdi e blu, energie rinnovabili, pesca sostenibile, ecoturismo, trasporti marittimi a basse emissioni di carbonio. Le soluzioni per una nuova economia e società mediterranee sono già a portata di mano. Come Rania, Simone e Marina, i protagonisti del nostro film, migliaia di persone, soprattutto le generazioni più giovani, stanno già dedicando le proprie capacità e passioni per favorire questo nuovo rapporto con la natura e costruire la propria vita in un nuovo equilibrio con il Mediterraneo. Sono coraggiosi, hanno visioni e competenze, ma non possono farcela da soli. Hanno bisogno che i governi sviluppino politiche appropriate e stimolino gli investimenti pubblici e privati capaci di rafforzare queste iniziative a livello nazionale e internazionale. Speriamo che questo film ispiri molte persone nella regione a lavorare insieme per un futuro blu veramente sostenibile per il Mar Mediterraneo».
Blue Future è un documentario collettivo del WWF Mediterranean Marine Initiative, prodotto e distribuito dal WWF e dal Progetto COGITO. È stato scritto e girato da un gruppo internazionale di registi che condividono anche una profonda preoccupazione per il Mediterraneo e la sua salute: Ante Gugić dalla Croazia, Rabii Ben Brahim “The Dreamer” dalla Tunisia, Emanuele Quartarone e Beatrice Surano dall’Italia.